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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Dovremo imparare dalla storia: quando la Germania era indebitata più dell'Italia (e della Grecia)

Questa sera vi racconterò una storia, che sicuramente in pochi tra voi conosceranno, ma sarebbe utile impararla, e magari trarne qualche importante lezione. C'è stato un tempo, non molti anni fa a dire il vero, nel quale la Germania Ovest era piena di debiti e non riusciva a pagare i propri creditori. Stiamo parlando degli anni che vanno tra il 1950 e il 1953, nel pieno dell'Unione Europea dei Pagamenti, che io stesso ho definito come l'unica soluzione concreta adottata, per porre rimedio alle moderne crisi di liquidità.  Ora capiremo tutto, partendo dal princio, ed analizzando soprattutto la soluzione attuata all'epoca.  La Germania allora aveva un grosso fardello da portare, aveva perso la guerra e doveva ripagare i Paesi vincitori dei danni causati da sei anni di conflitto mondiale.  Ovviamente, il passaggio da un'economia di stampo bellico, che aveva caratterizzato le principali industrie tedesche nel decennio antecedente l'Unione Europea dei Paga...

MES e crisi: un'analisi economica

In questi giorni si continua a parlare del MES, ma credo che in pochi abbiano capito davvero che così sia questo meccanismo e soprattutto quale sia la sua utilità (nessuna). Dunque partiamo dalle definizioni: l’acronimo MES sta per Meccanismo Europeo di Stabilità, meglio conosciuto come Fondo Salva Stati, creato ufficialmente nel 2012 ma, già attivo con il nome di Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria, FESF, dal 2010.  Il MES quindi, altro non è che un grande conto corrente sul quale tutti gli Stati Europei versano dei soldi in base alla loro forza economica, cioè in proporzione al loro PIL. La potenza di fuoco massima del MES è calcolata in 700 miliardi ma, ad oggi, ne sono stati versati soltanto 80, di cui 14 li ha messi l’Italia, che è il terzo contribuente dopo Germania e Francia.  Lo scopo del MES sarebbe quello di evitare le crisi finanziarie degli Stati appartenenti all'area euro, prestando soldi ai Paesi in difficoltà in cambio di un accordo (Memora...

Il Re è nudo!

Il re è nudo - così scriveva Andersen in una celebre fiaba di qualche secolo fa. L’Unione Europea è nuda - aggiungo io, con un pizzico di sarcasmo e d’insolenza, tipici di chi in fondo se ne frega di quel che pensano gli altri e tira diritto per la sua strada. Oltrepassando l’excursus letterario, nel quale più che dare prova di sofistiche conoscenze, dimostro una buona padronanza di Google, per la ricerca degli strani paragoni che mi vengono in mente in questi giorni di quarantena forzata e forse dissennata. Arrivo dunque al nesso del mio paragone, che per ora può sembrare ancora abbastanza nebuloso. Nella favola di Andersen il re veniva fregato da due imbroglioni che gli vendevano un tessuto speciale che veniva visto solo dai meritevoli e non dagli stolti ma, che in realtà non esisteva. I precursori dei venditori di fumo, ahimè quanti ce ne sono ancora e in tanti ancora ci cascano ma, concludiamo la narrazione per arrivare al punto cruciale della faccenda. Il re, vanitoso e fier...

La guerra nascosta - Economia e finanza

“Siamo in guerra” - così ha esordito Macron l’altro giorno parlando in diretta televisiva alla nazione francese. Parole forti da parte di un presidente debole, che però nel momento del bisogno trova il coraggio di fare quello che in Italia sta mancando, mettere nelle tasche dei cittadini e delle imprese 300 miliardi di euro, proprio come si deve fare durante una guerra. Ora, i francesi non mi sono mai stati simpatici e penso non lo saranno mai ma, a differenza dei nostri governanti, sanno comportarsi da Stato sovrano, infatti si sono detti pronti a nazionalizzare le imprese strategiche pur di difendere la Francia e i francesi dagli attacchi speculativi, perché uno Stato che si rispetti ha bisogno del suo tessuto produttivo per essere forte e garantire sicurezza, stabilità e prosperità ai suoi cittadini. Chapeau.  In Italia tutto ciò è impensabile, coraggio e competenza sono degli sconosciuti nel panorama della nostra attuale politica ed infatti, le conseguenze di questa gu...

La fragilità umana: economia e sociale

Nel mondo globalizzato ed ultratecnologico di questi anni, noi esseri umani ci siamo sentiti onnipotenti ed immortali, perché ogni aspetto della vita lo potevano controllare. Dal ritocco di una foto per mantenere eterne bellezza e giovinezza, dalla trasgressione più assoluta di ogni limite fisico, fino alla libertà di poter esprimere la nostra opinione social su qualsiasi argomento, anche non di nostra competenza, arrivando al dominio incontrastato sulla natura e sull’eco-sistema che ci circonda, in buona sostanza l’uomo aveva raggiunto il controllo di ogni aspetto del mondo. Mancava solo l’immortalità, ma poco importava già ci sentivamo invincibili. E così, anche la nostra paura più primitiva, il nostro destino segnato di esseri mortali lo ritardavamo il più possibile e lo nascondevamo a noi stessi e alla società, perché la morte non è contemplata nell’universo dell’uomo capitalista immortale. Un evento esterno, chiamato Covid-19, un nemico invisibile ha fatto cadere in meno di un...

Pensieri del sabato sera: Media e comunicazione

Nel marasma comunicativo generato dal coronavirus ogni altra notizia passa in secondo piano. Le domande che mi sono posto senza ancora trovare alcuna risposta su questo virus sono veramente tante.  Mi chiedo come sia possibile che nei Paesi dell'Est Europa non vi sia alcuna emergenza ed i casi rilevati siano pochissimi, così come nei Balcani ed in Scandinavia. In Germania, Francia ed Inghilterra si studia, si lavora e si va allo stadio regolarmente, ma allora l'emergenza è mondiale o è solo in Italia?  Per non parlare degli Stati Uniti, che vivono totalmente su di un altro pianeta. Questi sono solo alcuni dei dubbi, che credo molti altri come me si siano posti in questi gironi. Le risposte non le ho e sinceramente non so nemmeno dove andarle a cercare, data l'inaffidabilità di buona parte dei nostri mass media. Il problema comunicativo dei nostri media è quindi palese, così come le conseguenze economiche del Covid-19 sono ormai chiare nella loro nocività per il ...

La Decadenza dell’Occidente: l’esempio del Coronavirus

📰Ci troviamo a vivere in un’epoca complessa. Più volte ho definito i nostri anni la decadenza della civiltà Occidentale e, in questi giorni dove il coronavirus la fa da padrone, emerge appieno questa nostra decadenza culturale, sociale e politica. Ed il tutto si riflette in maniera significativa e pesante sulla nostra, già debole, economia reale. 📕La decadenza culturale si palesa sotto vari aspetti, dalla possibilità democratica ma, talvolta esagerata di poter esprimere la propria opinione sui social riguardo qualsiasi argomento, persino su quelli complessi, che necessitano di anni di studio prima di poterli affrontare coscientemente. Il coronavirus in tal caso ne è l’esempio lampante. Fino all’assurdità del politicamente corretto, antidemocratico per definizione, poiché vieta tutto ciò che non va bene ad alcuni. Fake news, opinioni sconnesse e assenza di dati oggettivi a sostegno delle proprie tesi, dovrebbero farci pensare cento o mille volte prima di scrivere o dichia...