Passa ai contenuti principali

Il Re è nudo!


Il re è nudo - così scriveva Andersen in una celebre fiaba di qualche secolo fa. L’Unione Europea è nuda - aggiungo io, con un pizzico di sarcasmo e d’insolenza, tipici di chi in fondo se ne frega di quel che pensano gli altri e tira diritto per la sua strada.
Oltrepassando l’excursus letterario, nel quale più che dare prova di sofistiche conoscenze, dimostro una buona padronanza di Google, per la ricerca degli strani paragoni che mi vengono in mente in questi giorni di quarantena forzata e forse dissennata.
Arrivo dunque al nesso del mio paragone, che per ora può sembrare ancora abbastanza nebuloso. Nella favola di Andersen il re veniva fregato da due imbroglioni che gli vendevano un tessuto speciale che veniva visto solo dai meritevoli e non dagli stolti ma, che in realtà non esisteva. I precursori dei venditori di fumo, ahimè quanti ce ne sono ancora e in tanti ancora ci cascano ma, concludiamo la narrazione per arrivare al punto cruciale della faccenda. Il re, vanitoso e fiero sfilava nudo per le strade del regno e tutti i sudditi intimoriti e spaventati lodavano le sue bellissime vesti, tranne un bambino che con gli occhi innocenti e liberi dalle storture dell’informazione esclamò: “Il Re è nudo!”. Il re imperterrito proseguì per la sua sfilata, tra il popolo accondiscendente, ma ormai la verità era chiara a tutti.
Non vi sembra familiare questa storia?
Questa, infatti, è esattamente la storia che stiamo vivendo ai tempi del Covid-19. L’Unione Europea è nuda e, per inciso - ricordiamoci di chiamarla Unione Europea e non solo Europa, perché l’Europa è un’entità, una storia, un mito e non ha nulla a che fare con la burocrazia e la finanza capitalista.
Ebbene sì, l’Unione Europa è inerme, immobile, inutile. Dinnanzi alla pandemia non reagisce, non prende decisioni, ma prosegue ignava nella sua sfilata alla ricerca dei profitti per i grandi banchieri e i grandi burocrati, di fronte ai cittadini impauriti e servili nel lodarne la benevolenza nel gettare miliardi di liquidità a tasso negativo nelle tasche delle banche e non in quelle di imprese e lavoratori. 
Tanti hanno paura di contraddirla, pochi hanno il coraggio di gridare che le sue regole sono sbagliate e che ci stanno portando alla rovina.
E guai a farlo, è vietato, si passerebbe per complottisti. Eh si, il politically correct è corretto solo se non va contro il main stream, perché nella democrazia moderna non c’è posto per l’opposizione, come nei peggiori totalitarismi. L’opposizione è lecita solo se non si oppone, ma se si allinea, cambiando qualche virgola, di quelle ininfluenti però, al discorso principale, che non deve cambiare, come nella sfilata del re vanitoso insomma.
Nessuno ha il coraggio di gridarlo ma, tutti lo sanno, l’Unione Europea è nuda!
Ora tocca a noi, possiamo restare fermi a guardare oppure alzarci e decidere di fare tutto ciò che è in nostro potere per cambiare le cose. 
La storia va scritta e sono gli uomini a scriverla, indipendentemente dalle istituzioni, possiamo farlo anche noi.
Io, in cuor mio, la mia scelta l’ho già fatta da tempo, non so voi.


Commenti

Post popolari in questo blog

DISUGUAGLIANZA ECONOMICA E DISCRIMINAZIONE

Nonostante da più parti si voglia negare questa evidenza, o celarla al grande pubblico, negli ultimi trent’anni all’interno delle economie occidentali avanzate è aumentata la disuguaglianza economica tra ricchi e poveri.   Se fino alla fine degli anni Settanta il 10% degli americani più ricchi deteneva il 50% della ricchezza nazionale, oggi lo stesso 10% detiene ben il 70% di tale ricchezza, e di questi, l’1% dei più ricchi, da solo, ne detiene il 32%. Una situazione speculare si sta verificando in Italia, dove l’1% dei più ricchi detiene il 25% della ricchezza nazionale, ed il primo 20% dei ricchi ne detiene il 70% del totale, in un processo che prende il nome di terzomondizzazione delle economie avanzate.   Per intenderci la nostra società, si sta muovendo verso una realtà, dove i ricchi vivranno in quartieri lussuosi ben delimitati, difesi da muri con il filo spinato e forniti di scuole e servizi eccellenti. Mentre al di fuori di questi luoghi, il resto del popolo vi...

La disinformazione come modello di comunicazione di massa. Consigli per abbattere le fake news e le notizie volutamente gonfiate

Si legge e si sente sempre più spesso di grandi e fenomenali bufale sul web e in televisione, talvolta talmente ben strutturate e dettagliate, da sembrare veri scoop o notizie bomba dell'ultim'ora. Vengono costruite delle fondamenta e vengono definiti i contorni di alcune vicende, che ci toccano veramente da vicino, e quindi è più facile cascare nel tranello di queste fake news o di queste informazioni volutamente ingigantite e dargli la visibilità che non si meritano. Ora, che ingrandire la realtà, e ingigantire le notizie faccia parte dell'arte della scrittura, della sceneggiatura, così come di quella della vendita, è un qualcosa di sempre esistito e che talvolta ha dato anche buoni risultati, tuttavia, soprattutto, chi lavora per testate giornalistiche di primaria importanza, o per note reti televisive nazionali o internazionali dovrebbe pensarci due volte prima di scrive fake news o ingigantire la realtà diffondendo così disinformazione. Dunque, prima di dare i c...

La guerra nascosta - Economia e finanza

“Siamo in guerra” - così ha esordito Macron l’altro giorno parlando in diretta televisiva alla nazione francese. Parole forti da parte di un presidente debole, che però nel momento del bisogno trova il coraggio di fare quello che in Italia sta mancando, mettere nelle tasche dei cittadini e delle imprese 300 miliardi di euro, proprio come si deve fare durante una guerra. Ora, i francesi non mi sono mai stati simpatici e penso non lo saranno mai ma, a differenza dei nostri governanti, sanno comportarsi da Stato sovrano, infatti si sono detti pronti a nazionalizzare le imprese strategiche pur di difendere la Francia e i francesi dagli attacchi speculativi, perché uno Stato che si rispetti ha bisogno del suo tessuto produttivo per essere forte e garantire sicurezza, stabilità e prosperità ai suoi cittadini. Chapeau.  In Italia tutto ciò è impensabile, coraggio e competenza sono degli sconosciuti nel panorama della nostra attuale politica ed infatti, le conseguenze di questa gu...