Questa sera vi racconterò una storia, che sicuramente in pochi tra voi conosceranno, ma sarebbe utile impararla, e magari trarne qualche importante lezione.
C'è stato un tempo, non molti anni fa a dire il vero, nel quale la Germania Ovest era piena di debiti e non riusciva a pagare i propri creditori.
Stiamo parlando degli anni che vanno tra il 1950 e il 1953, nel pieno dell'Unione Europea dei Pagamenti, che io stesso ho definito come l'unica soluzione concreta adottata, per porre rimedio alle moderne crisi di liquidità.
Ora capiremo tutto, partendo dal princio, ed analizzando soprattutto la soluzione attuata all'epoca.
La Germania allora aveva un grosso fardello da portare, aveva perso la guerra e doveva ripagare i Paesi vincitori dei danni causati da sei anni di conflitto mondiale.
Ovviamente, il passaggio da un'economia di stampo bellico, che aveva caratterizzato le principali industrie tedesche nel decennio antecedente l'Unione Europea dei Pagamenti, a una di stampo civile non poteva avvenire in un batter d'occhio.
Anche questa volta, come già avvenuto al termine della prima guerra mondiale, le potenze vincitrici si dimenticarono inizialmente, di redarre dei tratti di pace sensati ed economicamente sostenibili da parte dei Paesi sconfitti, Germania su tutti.
Anche questa volta, come già avvenuto al termine della prima guerra mondiale, le potenze vincitrici si dimenticarono inizialmente, di redarre dei tratti di pace sensati ed economicamente sostenibili da parte dei Paesi sconfitti, Germania su tutti.
Nel 1953, il debito della Germania aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari di allora, pari al PIL della stessa Germania. La situazione era insostenibile, il default era ormai matematica. Sembrava una nuova Weimar.
Questa volta però era attiva l'Unione Europea dei Pagamenti, e c'era una via d'uscita. I governi europei e gli esperti indipendenti decisero di dimezzare a 11,5 miliardi il debito tedesco e così fu nuovamente possibile una compensazione, poiché il deficit tornava ad essere sostenibile, e la Germania venne messa in condizione di pagare il proprio debito. In pochi anni i commerci internazionali ripresero e la Germania assieme al resto dell'Europa visse quello che ancora oggi chiamiamo il boom economico del secondo dopo guerra.
Questa volta però era attiva l'Unione Europea dei Pagamenti, e c'era una via d'uscita. I governi europei e gli esperti indipendenti decisero di dimezzare a 11,5 miliardi il debito tedesco e così fu nuovamente possibile una compensazione, poiché il deficit tornava ad essere sostenibile, e la Germania venne messa in condizione di pagare il proprio debito. In pochi anni i commerci internazionali ripresero e la Germania assieme al resto dell'Europa visse quello che ancora oggi chiamiamo il boom economico del secondo dopo guerra.
I politici per la prima volta dopo molti anni, fecero i politici, anche in un epoca di pace. La Germania non fallì, l'Europa, come detto, ne giovò e nel 1958, L'Unione Europea dei Pagamenti avendo raggiunto il suo scopo venne purtroppo chiusa.
Chiusa, perché aveva funzionato troppo bene. Sì, avete capito bene chiusa per successo, quasi un paradosso all'italiana si potrebbe dire.
Oggi, nel pieno della crisi dovuta al Covid-19 si potrebbe fare altrettanto, ovvero non dare grande importanza ai debiti pubblici, che come vedete si possono tagliare, e mettere nelle tasche di noi cittadini e delle imprese i soldi di cui abbiamo bisogno. Purtroppo difficilmente verrà fatto, almeno in Italia.
Chiusa, perché aveva funzionato troppo bene. Sì, avete capito bene chiusa per successo, quasi un paradosso all'italiana si potrebbe dire.
Oggi, nel pieno della crisi dovuta al Covid-19 si potrebbe fare altrettanto, ovvero non dare grande importanza ai debiti pubblici, che come vedete si possono tagliare, e mettere nelle tasche di noi cittadini e delle imprese i soldi di cui abbiamo bisogno. Purtroppo difficilmente verrà fatto, almeno in Italia.
Ora rispondendo a queste domande che sorgono spontanee dopo questa breve analisi capiremo anche il perché.
Perché durante la crisi greca non è stata fatta una scelta simile a quella tedesca del 1953?
Non si poteva forse imparare dalla storia, che da sempre è magistra vitae, e rinegoziare il debito ellenico, proprio come fatto per la Germania con gli accordi di Londra.
Magari così facendo non avremmo svenduto il porto del Pireo alla Cina, o gli aeroporti greci alle multinazionali tedesche ma, anche questa è un'altra storia, o forse semplicemente la risposta.
Perché durante la crisi greca non è stata fatta una scelta simile a quella tedesca del 1953?
Non si poteva forse imparare dalla storia, che da sempre è magistra vitae, e rinegoziare il debito ellenico, proprio come fatto per la Germania con gli accordi di Londra.
Magari così facendo non avremmo svenduto il porto del Pireo alla Cina, o gli aeroporti greci alle multinazionali tedesche ma, anche questa è un'altra storia, o forse semplicemente la risposta.
Perché - seconda domanda - oggi si grida al disastro del debito pubblico italiano quando noi stiamo pagando interessi astronomici a causa dello Spread con i titoli della solerte Germania, alla quale il debito era stato dimezzato settant'anni fa?
Direte voi: "C'è qualcosa che non torna, è evidente!" - Ed, infatti, oggi, con l'Unione Europea è stato costruito un meccanismo tale per cui la Germania possa essere economicamente avvantaggiata a discapito degli altri Paesi Europei, Italia in testa e poco importa se anni fa, in nome del principio della solidarietà, noi italiani abbiamo acconsentito alla riduzione del debito tedesco, loro hanno la memoria corta e i principi cardine sui quali era stata fonata l'Unione Europea ormai non esistono più.
Non a caso, a qualcuno dall'altra parte della Manica questo meccanismo non era mai piaciuto ed ora, magari, è un po' più chiaro a tutti il perché della Brexit. Che non sia anche il caso di iniziare a pensare ad un Italexit?
Direte voi: "C'è qualcosa che non torna, è evidente!" - Ed, infatti, oggi, con l'Unione Europea è stato costruito un meccanismo tale per cui la Germania possa essere economicamente avvantaggiata a discapito degli altri Paesi Europei, Italia in testa e poco importa se anni fa, in nome del principio della solidarietà, noi italiani abbiamo acconsentito alla riduzione del debito tedesco, loro hanno la memoria corta e i principi cardine sui quali era stata fonata l'Unione Europea ormai non esistono più.
Non a caso, a qualcuno dall'altra parte della Manica questo meccanismo non era mai piaciuto ed ora, magari, è un po' più chiaro a tutti il perché della Brexit. Che non sia anche il caso di iniziare a pensare ad un Italexit?
Ed infine: Perché al posto di continui rilanci di liquidità che hanno già dimostrato di essere inefficaci, non si tenta la via della compensazione?
La risposta in questo caso è tanto immediata, quanto incomprensibile, per chi non si occupa di finanza e di economia politica.
Ebbene, si tratta del Signoraggio degli Stati Uniti, che impedisce una qualsiasi svolta in senso compensativo.
Infatti, per poter mantenere la propria posizione predominante sull'economia mondiale e vivere di rendita sui propri debiti gli USA hanno bisogno della liquidità e del capitalismo finanziario, non permettendo quindi lo sviluppo di altri sistemi compensativi come era stata l'Unione Europea dei Pagamenti.
E l'Unione Europea servile, accondiscende, che non sia perchè i migliori clienti dei tedeschi sono proprio gli americani.
A ognuno le proprie considerazioni.
La risposta in questo caso è tanto immediata, quanto incomprensibile, per chi non si occupa di finanza e di economia politica.
Ebbene, si tratta del Signoraggio degli Stati Uniti, che impedisce una qualsiasi svolta in senso compensativo.
Infatti, per poter mantenere la propria posizione predominante sull'economia mondiale e vivere di rendita sui propri debiti gli USA hanno bisogno della liquidità e del capitalismo finanziario, non permettendo quindi lo sviluppo di altri sistemi compensativi come era stata l'Unione Europea dei Pagamenti.
E l'Unione Europea servile, accondiscende, che non sia perchè i migliori clienti dei tedeschi sono proprio gli americani.
A ognuno le proprie considerazioni.
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