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MES e crisi: un'analisi economica


In questi giorni si continua a parlare del MES, ma credo che in pochi abbiano capito davvero che così sia questo meccanismo e soprattutto quale sia la sua utilità (nessuna).
Dunque partiamo dalle definizioni: l’acronimo MES sta per Meccanismo Europeo di Stabilità, meglio conosciuto come Fondo Salva Stati, creato ufficialmente nel 2012 ma, già attivo con il nome di Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria, FESF, dal 2010. 
Il MES quindi, altro non è che un grande conto corrente sul quale tutti gli Stati Europei versano dei soldi in base alla loro forza economica, cioè in proporzione al loro PIL. La potenza di fuoco massima del MES è calcolata in 700 miliardi ma, ad oggi, ne sono stati versati soltanto 80, di cui 14 li ha messi l’Italia, che è il terzo contribuente dopo Germania e Francia. 
Lo scopo del MES sarebbe quello di evitare le crisi finanziarie degli Stati appartenenti all'area euro, prestando soldi ai Paesi in difficoltà in cambio di un accordo (Memorandum of Understanding - MoU) per la sistemazione dei conti pubblici. Di fatto una cessione della propria sovranità economica alla famosa Troika, composta da BCE, FMI e Commissione Europea. Il caso Grecia dovreste ricordarlo tutti. 
Ma veniamo a noi, in questi giorni c’è l’idea di utilizzare il MES per far fronte alla crisi economica causata dal Covid-19, senza le condizionalità, ovvero senza l’obbligo di rispettare i vincoli europei sui conti pubblici. Bene! - si direbbe a sentirla così, peccato che dietro l’angolo ci sia la fregatura, perché come detto dal Presidente dell’Eurogruppo Centeno : “il MES sarebbe usato per i costi sanitari ed economici e nel lungo termine gli Stati dovrebbero concentrarsi sull'azione per assicurare un percorso sostenibile” (fonte Sole24ore). 
Di fatto quindi, le condizionalità sarebbero solo sospese e per l’Italia nel caso di utilizzo del MES si prospetterebbero, appena finita la pandemia, nuove politiche di rigore e austerità, che è dimostrato siano inutili e dannose, ma che servirebbero per toglierci quel poco di sovranità che c’è rimasta. Oltre tutto il MES finanzierebbe gli Stati fino ad un massimo del 2% del loro PIL, per l’Italia quindi 35-36 miliardi di euro; briciole nei confronti delle reali necessità. Sono 2000 i miliardi messi sul piatto dagli USA, così per dire. L’inutilità del MES sul piano economico è quindi dimostrata. Questo è il momento per l’intervento della BCE a sostegno di cittadini ed imprese, non si può demandare l’utilizzo della banca centrale ad un Fondo che non può stampare moneta ma, solo prestare soldi ai suoi stessi correntisti, un’assurdità. 
In alternativa possiamo sempre riprenderci la nostra sovranità, soprattutto quella monetaria. 





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