Dai tempi degli antichi romani per distrarre il popolo dai problemi interni i governi hanno spesso creato un nemico esterno sul quale scaricare le colpe dei loro insuccessi.
Ci hanno provato anche i governati nostrani, infatti, con il can can mediatico creato attorno alla liberazione di Silvia Romano, volevano distogliere l’attenzione dai disastri che stanno compiendo in campo economico e politico, al fine di ottenere qualche like e riprendere un po’ di consensi nei sondaggi.
Tra l'altro, storicamente la liberazione di ostaggi, in Italia ha sempre portato bene ai governi, tranne stavolta.
La trama doveva essere sempre quella: liberata la ragazza dai suoi rapitori, tutti avrebbero dovuto esultare, battere le mani e compiacersi per la connazionale rientrata a casa e congratularsi col governo per il successo diplomatico ottenuto da Conte e Di Maio.
Qualcosa però è andato storto e l’operazione distrazione è riuscita solo a metà, poiché, se è vero che la gran parte dell’attenzione dei media e dei cittadini si è spostata immediatamente sulla vicenda di Silvia, dimenticando per un attimo l’approvazione del MES e la svendita dell’Italia all’alta finanza, che questo governo sta preparando con il favore delle tenebre, le reazioni dei cittadini sono state tutt’altro che positive.
Sebbene chiunque di noi sia contento del fatto che una giovane ragazza sia tornata a casa dai suoi cari sana e salva, ogni persona di buonsenso si è resa conto della figuraccia che abbiamo fatto a livello geopolitico e della totale mancanza di capacità gestionale e competenza dei nostri governanti.
Abbiamo dovuto farci aiutare dai servizi segreti turchi, gli stessi turchi che minacciano di mandare in Italia migliaia di immigrati se l’UE non pagherà Erdogan per bloccarli al confine e che sono nostri rivali sullo scacchiere libico.
Ricordo sempre che a ogni debito equivale un credito e i turchi non ci penseranno due volte a chiederci il dovuto.
Molti italiani si sono giustamente arrabbiati perché per liberarla abbiamo versato tra i 2 e i 4 milioni di euro ad un gruppo terroristico islamico, mentre qui da due mesi non arriva un centesimo. Come se questo non fosse già abbastanza, la ragazza ha dichiarato di essersi liberamente convertita all’Islam, di aver preso il nome di Aisha ed è scesa dall’aereo con l’abito tipico delle donne del gruppo terroristico. Per non parlare dell’assembramento di giornalisti sotto casa sua, mentre il parrucchiere in fianco è chiuso per decreto.
Di fronte a questi fatti, la rabbia non poteva che salire, in un’Italia stressata, senza soldi e senza lavoro, con le libertà limitate per decreto, bisognava gestire le cose diversamente, con senso dello Stato, rispetto del popolo e capacità comunicativa.
L’operazione distrazione si è quindi rivelata un’arma a doppio taglio per Conte & Co, che si sono fatti male da soli, ma soprattutto ha ribadito che non si può governare con l’improvvisazione.
In questa vicenda abbiamo perso tutti, lo Stato, quella poca credibilità geopolitica che ancora gli rimaneva; gli italiani, la dignità, perché per l’audience mediatica è concesso tutto, mentre per noi non c’è nulla; e anche Silvia, che si è trovata, suo malgrado, a rappresentare il soggetto del contendere della polemica politica odierna.
Lei sarà stata sicuramente provata psicologicamente visto quello che ha vissuto, certo è, che qualcuno poteva anche ricordarle che un bel tacer non fu mai scritto.
Ma se quel qualcuno è lo Stato capiamo perchè non è stato fatto.

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