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La disinformazione come modello di comunicazione di massa. Consigli per abbattere le fake news e le notizie volutamente gonfiate

Si legge e si sente sempre più spesso di grandi e fenomenali bufale sul web e in televisione, talvolta talmente ben strutturate e dettagliate, da sembrare veri scoop o notizie bomba dell'ultim'ora.
Vengono costruite delle fondamenta e vengono definiti i contorni di alcune vicende, che ci toccano veramente da vicino, e quindi è più facile cascare nel tranello di queste fake news o di queste informazioni volutamente ingigantite e dargli la visibilità che non si meritano.
Ora, che ingrandire la realtà, e ingigantire le notizie faccia parte dell'arte della scrittura, della sceneggiatura, così come di quella della vendita, è un qualcosa di sempre esistito e che talvolta ha dato anche buoni risultati, tuttavia, soprattutto, chi lavora per testate giornalistiche di primaria importanza, o per note reti televisive nazionali o internazionali dovrebbe pensarci due volte prima di scrive fake news o ingigantire la realtà diffondendo così disinformazione.
Dunque, prima di dare i consigli pratici per scardinare, con un po' di buon senso, queste tanto dibattute fake news, capiamo perchè è conveniente fare disinformazione.
Innanzitutto, i motivi principali sono due, il primo è creare audience ed ottenere visibilità; chiunque riesca a pubblicizzare una bufala e a farla diffondere a macchia d'olio su social e televisioni riesce, non solo a guadagnare buoni soldi grazie alle visualizzazioni e alla pubblicità, ma anche ad ottenere quel poco di fama e di notorietà, che nella società di oggi, dove conta più l'apparire dell'essere e l'ostentare, al posto del fare, lo fanno sentire realizzato e forse anche felice. Si perchè ormai conta più l'apprezzamento di uno sconosciuto, su di un social, piuttosto che l'anonima correttezza del svolgere bene il proprio mestiere.
Il secondo motivo, che è anche il più grave, è la politica, ovvero molti giornalisti, seguendo il loro credo politico, non si curano di assicurarsi della veridicità della notizia di cui stanno scrivendo, ma, poichè questa può mettere in cattiva luce l'avversario di turno, non ci pensano due volte a pubblicarla e a riempirsi la bocca di critiche e di parole di disapprovazione.
Questo tipo di giornalismo riguarda quasi tutte le nostre testate giornalistiche nazionali e locali, dove si cerca di screditare chi la pensa diversamente da noi, con qualsiasi mezzo. Non solo, anche a livello internazionale molti media perdono l'oggettività dei dati e dei fatti, per schierarsi, soggettivamente o politicamente, con l'uno o con l'altro politico o personaggio pubblico del momento.
Questo è anche il tipo di giornalismo più pericoloso, perchè crea disinformazione voluta, crea castelli di carte, sopra vicende di poco conto, cerca di catalizzare i sentimenti del lettore per ottenere consenso per l'una o per l'altra fazione politica, e dietro a tutto ciò non si celano lobby, oscuri finanzieri o poteri forti, ma semplicemente esiste una rete di conoscenze e di clientelismi, che porta moltissime persone ad ottenere un vantaggio economico, per sè, per gli amici o per la famiglia.
La disinformazione nuoce quindi alla politica, ma anche all'economia purtroppo, e noi ne siamo molto più partecipi di quanto immaginiamo.
Concentriamoci ora, sul come riconoscere ed abbattere queste bufale o questi ingigantimenti della realtà,
Non è difficile e bastano due semplici mosse, la prima è porsi con un atteggiamento critico verso quanto si legge, e chiedersi sempre: "ma può essere veramente così?" oppure "al posto suo io farei lo stesso?". 
Già in questo modo vi porrete il dubbio, vi metterete nella posizione di chi vuole vederci chiaro, ed ecco il secondo passo, cercate le prove, certo non vi sto dicendo di diventare detective e di fare chissà quali analisi o investigazioni. Aprite internet e cercate sui giornali un pò più oggettivi, quali il sole24ore, in Italia, per citarne uno, oppure, la cosa migliore, prendete più fonti che parlano dello stesso argomento e fate sempre quella che io chiamo la prova del tre cioè: se tre testate nazionali di diverso orientamento politico riportano la stessa notizia allora è molto probabile che sia vera, o quanto meno reale.
A questo punto, però, viene il difficile, e cioè capire come e quando una notizia è esagerata o gonfiata ad arte.
Dunque, per prima cosa leggete la fonte della notizia, e se essa è riconducibile ad un giornalista schierato politicamente oppure direttamente ad una fazione politica, prendete quella che proviene dalla parte opposta, leggetela con attenzione e confrontatela, ed infine la regola del tre vi viene nuovamente in aiuto.
Prendete quindi una terza fonte, e confrontate anch'essa con le due precedenti, leggetele tutte in modo critico e in poco tempo capirete che la verità sta sempre nel mezzo, e per quanto ci si provi, sia impossibile renderla oggettiva, perchè ognuno di noi ragiona diversamente, e per questo dovreste crearvi una vostra opinione e non credere a tutto ciò che vi propinano, perchè vi indigna o perchè vi fa comodo.
Siate indipendenti.
La cultura è l'arma più potente a nostra disposizione non scordatelo mai, e per questo dovete ricordarvi sempre che: "non è tutto oro, quel che luccica".



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