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Nascita ed evoluzione di un mito: La moneta e le sue funzioni

Probabilmente dopo lo smartphone è l'oggetto che utilizziamo di più durante il giorno, ma sicuramente è una delle cose più importanti della nostra società, per non dire la più importante in assoluto. Stiamo parlando della moneta, uno strumento e una merce che al giorno d'oggi, può svolgere contemporaneamente tre funzioni.
Può essere, in primo luogo, un mezzo di scambio, attraverso il quale acquistare una detrminata quantità di beni o servizi, in secondo luogo, può essere uno strumento di misura, per mezzo del quale attribuire uno specifico valore a questi beni e servizi, e, infine, può essere anche una riserva di valore, diventando in questo caso una merce, alla stregua di tutti gli altri bene, che può essere accantonata, permettendoci di avere un potere d'acquisto futuro e rappresentando così la nostra ricchezza.
Nella nostra società, infatti, un uomo è tanto più ricco, tanto più grande è la quantità di moneta a sua disposizione. La moneta rappresenta, quindi, una ricchezza di gran lunga superiore a tutti gli altri beni, e perciò viene considerata il bene-rifugio per eccelenza.
Ma, facendo un passo indietro, prima di analizzare nello specifico le funzioni odierne della moneta, è bene capire la storia della moneta stessa, partendo dalla sua nascita, passando per la sua evoluzione nel corso della storia, per comprendere, come mai nel corso degli anni gli sono state attribuite tali funzioni.
Dunque, le prime tracce della moneta le abbiamo prima dell'anno mille a.C, anche se varie fonti citano date e popolazioni diverse, tuttavia, in questo post non mi interessa dibattere sull'effettiva data di nascita della moneta, ma, mi preme solo contestualizzare brevemente la genesi della moneta, che, ai più, è ignota.
All'epoca, non esistevano le monete come le conosciamo oggi, ma la moneta consisteva in tavolette di metallo, che contenevano un metallo più o meno prezioso, solitamente il rame o l'argento, le quali permettevano di scambiare il prodotto del proprio lavoro, con quello del lavoro di altri. Da qui deriva la prima funzione della moneta, cioè il suo utilizzo, come strumento di scambio. 
Successivamente, i greci e i romani furono i primi a tramandarci, tramite le opere di Plinio, come veniva usata la moneta alla loro epoca. Lo storico romano, ci spiega, come la moneta, al tempo di Roma, iniziò ad essere legata all'argento per legge, anticipando quello che sarebbe avvenuto secoli dopo con il gold standard. I romani utilizzavano, come moneta, i sesterzi di argento, ed è qui che possiamo vedere, la seconda funzione della moneta sopra descritta, ovvero il suo utilizzo come strumento di misura, per calcolare il valore di determinate merci. Tuttavia, l'Impero Romano avendo l'egemonia su l'Europa intera e, più in generale, sulla gran parte del mondo conosciuto allora, non svolgeva i commerci internazionali, che avvenivano più che altro con l'Oriente, non tramite la sua moneta imperiale, ma attraverso i metalli preziosi, che fungevano così da moneta internazionale.
Un regime particolare, dove ancora non si poteva parlare di moneta come merce, proprio perchè tutta l'Europa era sostanzialmente un unico grande mercato sotto l'egemonia di Roma, che regolava il valore della moneta a seconda delle proprie necessità politiche o di guerra.
Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d.C., si entrò nel Medievo, e l'economia tornò ad avere un carrattere di sussistenza, dove le comunità locali, producevano quello di cui avevano bisogno e almeno fino alla metà del basso medioevo i commerci internazionali furono limitati, e ripresero soltanto verso l'inizio del Cinquecento, in coincidenza delle grandi scoperte geografiche.
In questi anni, la moneta viene definita dagli storici dell'economia, col nome di moneta immaginaria. 
Il sistema in essere nel Medioevo si basava su delle valute nazionali, o meglio territoriali, coniate dai vari principi, per i commerci interni ai loro regni, e su di una moneta cosidetta internazionale, che veniva utilizzata solo dai mercanti.
I mercanti adoperavano la moneta internazionale, che era lo scudo di marco, nelle fiere di cambio, le quali erano dei mercati, al di fuori della giurisdizione dei vari Principati europei, dove era possibile scambiare merci provenientu da tutto il mondo contro moneta, lo scudo di marco appunto.
I mercanti acquistavano la merce nei vari Stati, con la moneta locale, indebitandosi, per ottenere poi un futuro guadagno quando avrebbero rivenduto la merce acquistata presso le fiere di cambio.
Le fiere di cambio fungevano sostanzialmente da clearing union, ovvero da camera di compensazione, infatti, lo scudo di marco era una moneta internazionale, mentre i singoli principati regolavano la propria moneta nazionale, a seconda delle varie necessità interne, sul tasso di cambio con lo scudo di marco stesso.
La moneta, in questa epoca storica, continuava ad avere soltanto la funzione di mezzo di scambio e strumento di misura.
Il cambiamento cruciale, che portò alla nascita della moneta moderna, quella che utilizziamo ancora noi, avvenne tra il 1689 e il 1694, quando l'Inghilterra, per finanziarsi, in un annosa guerra contro la Spagna, decise di indebitarsi con i suoi stessi cittadini, chiedendo a prestito 1,2 milioni di sterline d'oro, a fronte un tasso d'interesse annuo dell'8%. Fin qui, niente di strano, si dirà, tuttavia, alla neonata Banca Centrale Inglese, venne datà la facoltà di stampare banconote, ovvero moneta, a fronte delle sterline in oro detenute come garanzia. Con questo sistema, è di facile intuizione capire, che la moneta in circolazione aumentò a dismisura. La moneta in questo momento divenne anche una merce, perchè, non era più soltanto un mezzo di scambio, e uno strumento di misura, poichè poteva essere scambiata, al pari di ogni altra merce su di un mercato, il mercato finanziario appunto.
Nacque in questi anni il sistema della liquidità, che, con crisi e boom, ha accompagnato gli ultimi trecento anni della nostra storia, e nacque inoltre, la riserva frazionata, cioè la possibilità di detenere da parte delle banche, soltanto una piccola percentuale della moneta effettivamente prestata, come garanzia dei propri prestiti.
A questo punto, abbiamo il quadro chiaro, ora sappiamo, che cos'è la moneta che utilizziamo tutti i giorni, ed è arrivato, quindi, il momento di fare un passaggio ulteriore, e di capire perchè la moneta non dovrebbe essere una merce e avere la funzione di riserva di valore, per avere un economia slegata dalla finanza, e a supporto del mercato dei beni e del credito.
Come detto, la moneta diventa una merce solo ed esclusivamente nel momento in cui gli viene attribuita la funzione di riserva di valore, e diventando una merce ha bisogno di un mercato nel quale essere scambiata, appunto il mercato finanziario.
In questa situazione la moneta non va più a sostenere il credito di cittadini e imprese, e le banche da prestatori e concessori di credito diventano intermediari finanziari, il cui unico scopo passa dal sostegno all'economia e dal guadagno, tramite l'interesse sul denaro prestato, al profitto finanziario, tramite la compravendita di titoli e debiti, in quel meccanismo denominato "cartolarizzazione", che è stato alla base della crisi del 2008.
E' chiaro, che con una moneta, che alla stregua di ogni altra merce, può essere scambiata su di un mercato finanziario, le banche non avranno interesse a prestare denaro per incentivare il credito, che prevede un pagamento dello stesso e una liberazione del debitore. Avranno, invece, tutto l'interesse, a vendere questa moneta e questi crediti, sul mercato per ottenere profitti più elevati, e detenere così una quntità di ricchezza, in termini di moneta-merce sempre più elevata.
Le banche, infatti, così come più in generale, il capitalismo finanziario non si sobbarcano più il rischio di credito, insito nella natura stessa di un rapporto debitore-creditore, ma si sobbarcano il rischio di liquidità, ovvero il rimando all'infinito del pagamento dei debiti, al fine di ottenere il maggior profitto possibile sulla continua compravendita di questi debiti e crediti. Tanto i banchieri sanno, che il sistema non fallirà, perchè lo Stato tramite la Banca Centrale, sia essa la Fed o la BCE, arriverà a rilanciare ancora liquidità, e a fornire nuovo denaro, per continuare, in questo circolo vizioso, che avvantaggia solo gli istituti finanziari ed il mercato finanziario stesso, che di essa si nutre.
Nel disegno seguente, la differenza tra un economia sana e una malata, o meglio basata sulla liquidità, o come lo chiamo io, sul capitalismo finanziario.
Non è difficile capire, quale dovrebbe essere il nostro sistema economico. Così semplice, eppure cos' utopico.







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